Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 41 occorrenze

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Sembrò allora sin troppo evidente - mentre s’affermava e dilagava l’astrattismo (prima geometrico poi informale, poi oggettuale), e in un secondo

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lombardo s’accostò di più a quella di Rothko: in questa rinuncia di Fontana (come di Rothko) al denso colore impastato, alle compiacenze, allora dominanti

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elementarità rigorosa di certe strutture primarie può anche mascherare un’assenza di capacità inventiva!) Salvo s’intende le dovute eccezioni: quando si

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E, dietro al contenutismo, ci sono altri elementi che s’identificano con il rapporto tra invenzione figurale e pregnanza visuale, tra accettabilità

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Il divenire della critica

Per la prima volta il critico s’imbatte in una dimensione diversa, nel senso che non può più limitarsi a giudicare se la pennellata sia lieve, se il

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artistici. In quest’ultimo settore, poi, oltre alle componenti autenticamente formali (o se preferiamo «stilistiche»), s’aggiunge spesso e

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neofigurative che, in certo senso, erano valse a «sbloccare» il terreno per tanto tempo irrigidito dall’astrattismo non figurativo. Ma il ripensamento s

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La sala di Bonalumi, invece, pure monocroma ma d’un colore blu elettrico, s’intitolava Blu abitabile appunto a sottolineare la sua qualità di spazio

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serie delle Famiglie irreali, delle Vacanze inquiete e dei Giardini freddi, dove gli stessi personaggi tra l’umano e il boschiano (à la Bosch) s

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Se, dunque, prendo un dipinto di Pollock (o d’un altro qualsiasi pittore informale) - matassa informe di colori che s’aggrovigliano senza ordine né

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realizzazioni della prima metà del secolo: nelle opere di Klee, di Mondrian, di Duchamp. E allora ecco forse dove s’annida il germe pernicioso

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Ecco allora forse dove s’annida il germe pernicioso, quello contro cui (senza esserne coscienti) combattono alcuni degli oppositori della «società

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È proprio qui che s’innesta l’equivoco - da me spesso segnalato - di chi vuol rifarsi, in maniera tutt’altro che corretta, alle antiche parole di

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sé stanti (come «quadri» o «statue») ma come opere che s’integrano a vicenda attraverso un gioco speculare di ambiguità percettiva.

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Calzolari, anche questi proteso piuttosto alla realizzazione di spunti dove s’incarni l’idea che di opere fruibili per la loro pesante corporeità.

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panofskiano, ci s’avvede che l’iconografia parte da un privilegiare il signifié delle immagini considerate rispetto ai signifants delle stesse, che

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di fili di Marotta, al Vento di S. E. di Laura Grisi, ai «gesti» di Giosetta Fioroni e di Prini, alle scanditure temporali di Castellani, alla

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della lamiera metallica su cui s’iscrive l’immagine fittizia - il «cadavere spirituale» - del personaggio che costantemente dialoga con l’altra

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Marotta, di Piacentino siano, esse pure, in buona parte da considerare opere plastiche): Spagnulo s’innesta su quel filone di tradizione artigianale che ha

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«segno» unitario, o s’identifica con un segno (che potremo addirittura definire «gestaltema», appunto per la sua globalità e pregnanza), il quale non

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L’identificazione idealista di «arte» e «bellezza» che aveva dominato per secoli s’era già incrinata con le prime avanguardie storiche: opere come

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fotografica: «The collectors Martin and Mia Visser acquired Richard Long’s work as a photographic reproduction for pubblication in an edition of 500

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Di tutte queste funzioni quella che costituisce la più tipica di questo medium è senza dubbio la fàtico-conativa, dovuta al legame diretto che s

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video-nastro - l’artista s’affida sempre di più all’estemporaneità del gesto, all’espressività del corpo, all’efficacia - appunto fàtica e conativa

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iniziale forma-madre si veniva a creare così un’infinita varietà di nuove figurazioni di cui la prima era la matrice. Ma sempre - ed è qui che s’affaccia il

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più a fondo s’è interessato all’arte elettronica e che ha organizzato all’Ica di Londra nel 1969 la grande mostra «Cibernetic Serendipity» dove erano

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destinato ad accrescersi quanto più s’estenderà l’uso degli elaboratori e la loro accessibilità. Si pensi soltanto alle tediose e complesse operazioni

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Cominciamo ad accennare brevissimamente al primo di questi equivoci perché è quello più facilmente sgominabile. S’è visto ormai più e più volte come

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attraverso un curioso procedimento foto-topografico) s’ispira l’opera di Enrico Job, Mappacorpo: grande tavola composta da più di mille fotogrammi, che

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impaurita, agitando tutto il corpo in piccole mosse convulse quasi parkinsoniane; altre volte ancora si dilata, s’ingigantisce, in vaste estroflessioni

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Chi s’illudeva di visitare una mostra di pittura o di assistere ad un’operazione d’arte concettuale, si trovava invece dinnanzi ad una performance

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in un ambito prestorico o addirittura preistorico e dunque mitico. Giacché è nel mito più che nella storia che le due forme di pensiero s

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In altre parole: certe valutazioni di gusto che s’attagliavano perfettamente ad opere quali le pitture impressioniste, espressioniste, ivi compresi

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, assume una valenza del tutto diversa, si riallaccia ai temi e ai miti delle religioni locali e s’innesta sopra un tronco culturale che sfugge alle

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specificate) che s’identifica col «feticismo delle merci» proprio del modo di produzione capitalistico, non potrebbe non riguardare anche quella

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loro razionalità e assolutezza semantica, non s’avvede che quello che le rende «attraenti» e imbarazzanti è appunto la loro «decontestualizzazione», il

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conflitto tra figuralità e rappresentatività s’accorgerà tosto che il registro è mutato: siamo entrati, o stiamo entrando cioè insensibilmente in una

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È abbastanza sintomatico che la figura del critico d’arte si sia affermata in età postbarocca, mentre prima d’allora s’identificava il più delle

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misteriose scatole, in loculi appena socchiusi, dalle cui porticine s’intravvedono i sempre ricorrenti elementi costitutivi - che emanano i motivi d’un

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La conoscenza dei diversi accorgimenti tecnici di cui pittura e scultura antiche e recenti s’erano valse e si valevano: l’imprimitura, l’arriccio, l

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Lo sforzo e l’impegno maggiore che s’impone a chi visiti le numerose sale e i diversi padiglioni (sia detto subito a titolo di cronaca: i migliori

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